Oggi ti racconto una pagina di storia attraverso i suggestivi luoghi teatro dello sbarco in Normandia delle truppe americane, inglesi e canadesi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Faremo un salto indietro nel tempo e ci riporteremo in Francia, il 6 Giugno 1944.
Il D-Day è stato decretato come l’inizio della liberazione dell’Europa dal nazismo.
La battaglia che ne diede il via fu una delle più grandi invasioni della storia ma fu allo stesso tempo un massacro dove migliaia di persone persero la vita.
Per fare questo giro ho noleggiato la macchina da Parigi e, in un weekend, ho macinato kilometri lungo la Côte de Nacre (costa di madreperla) per visitare una buona fetta di Normandia inclusi i luoghi dello sbarco.
Di tutto questo tragitto fatto di spiagge, mausolei, forti, cimiteri e territori bucati delle bombe, mi è rimasto impresso il ricordo del silenzio.
Un silenzio strano: un mix tra solenne rispetto e tristezza che ti scombussola e ti lascia con un magone in gola oltre la fine di questo viaggio.
Si parte da Dieppe e si torna ancora qualche anno indietro perché c’è da dire che un primo tentativo di sbarco fu fatto proprio su questa spiaggia il 19 Agosto del 1942 ma l’esito fu negativo e migliaia di militari persero la vita. Oggi su questa spiaggia si trova il Memorial du 19 Aout 1942.
Con un balzo di due anni siamo pronti a ripercorrere l’interminabile giornata del 6 Giugno del ’44 attraverso i luoghi protagonisti della battaglia.
Cominciamo dalla città di Caen che fu quasi interamente distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (si salvarono solo i principali monumenti), e che oggi ospita il Memorial de Caen – Museo della pace.
Da qui ci sposteremo sul lungomare e le prime spiagge in cui ci imbatteremo saranno: Sword Beach e Juno Beach (la prima affidata alle truppe inglesi e la seconda alle truppe canadesi). In quest’ultimo luogo si trova anche il Centre Juno Beach: un museo dove si rende omaggio ai 14.000 soldati canadesi che parteciparono all'offensiva.
Poco distante si trova la Gold Beach (anche questa assegnata ai soldati britannici) dove venne costruito il porto artificiale di Mulberry e dove ora sorge il Museo dello Sbarco dove viene spiegato come fu possibile metterlo in opera.
Sempre in quell’area si trova anche il British Normandy Memorial in onore ai 22.442 caduti britannici qui sopra inscritti.
Proseguiamo lungo la costa e scopriamo la Batteria di Longues sur Mer: l’artiglieria delle truppe tedesche a difesa del Vallo Atlantico, ancora ben conservata.
Arriviamo finalmente ad Omaha Beach, se vogliamo la spiaggia più famosa tra le tante nominate e nota soprattutto con il nome di “Bloody Beach” – la spiaggia sanguinosa. L’origine di questo soprannome la capiamo bene da soli; qui avvenne la più spietata battaglia, così atroce che la spiaggia si tinse di rosso del sangue dei combattenti.
Qui ci fermiamo e ci prendiamo un attimo per leggere meglio i cartelli esplicativi come a cercare di trovare un senso, increduli che questa bella spiaggia della costa francese, proprio dove ora è eretta una scultura, possa esser stata teatro di un tale massacro.
A ricordarcelo sono soprattutto le oltre 9.387 croci bianche del Cimitero di guerra di Omaha che si trova su una scogliera sovrastante la spiaggia, dove riposano i caduti americani. In questo cimitero sono sepolti anche i due figli del Presidente Roosvelt e Preston e Robert Nilan, che ispirarono il regista Steven Spielberg per la realizzazione del suo celebre film “Salvate il soldato Ryan”.
Qui si trova inoltre un Mausoleo dove sono esposti oggetti, uniformi, armi e mezzi di trasporto risalenti alla guerra.
Spostiamoci un po’ dalla costa e andiamo a La Cambe a vedere il più grande cimitero di guerra tedesco della Normandia dove sono sepolti 21.200 militari e riavviciniamoci poi verso la costa dove, su una falesia di 30 mt. troviamo il luogo forse più suggestivo e straziante di tutto il percorso:
La Pointe du Hoc.
Forse perché siamo a oltre metà percorso e di atrocità ne abbiamo già viste abbastanza, vuoi perché qui l’impatto visivo è molto forte, ma questo è il posto dove il silenzio ha fatto paradossalmente più rumore.
La Pointe du Hoc era una batteria tedesca a picco sul mare, dalla quale gli avversari tedeschi controllavano tutta la costa. Proprio qui, quella fatidica mattina, le truppe americane appena sbarcate sulla spiaggia, si arrampicarono sotto il fuoco nemico per scalare la falesia e arrivare in cima.
Da qui partì l’operazione Overlord:
una battaglia durata 3 giorni nella quale i soldati americani riuscirono ad impossessarsi della Pointe du Hoc e da lì poterono consentire alle truppe alleate di sbarcare sulle spiagge di Omaha e di Utah.
I segni di questa guerra sono visibili, nonostante la natura ricopra di erba e fiorellini di campo i buchi lasciati dalle bombe, e la visione che ci troviamo davanti è agghiacciante.
I crateri lasciati dalle bombe sono ampissimi ed in alcuni punti bisogna ancora fare attenzione a dove si mettono i piedi.
Anche qui, finito il percorso tra bunker e avvallamenti, si può visitare il museo di guerra annesso.
E’ con il passo lento, un po’ storditi da ciò che abbiamo appena visto, che ci dirigiamo all'uscita di questo sito e rimontiamo in macchina per le ultime tappe di questo tour.
Ancora una spiaggia, stavolta l’ultima, quella di Utah Beach. L’ennesima protagonista della battaglia dello sbarco e questa volta i soldati americani scesero dal cielo, paracadutandosi sulla spiaggia e sull’area circostante. Anche qui troviamo il Museo dello Sbarco che ci racconta i particolari di quel momento.
L’ultima tappa di questo viaggio si ferma alla Sainte Mère Eglise, famosa per la scena simbolo che volle protagonista un paracadutista che rimase impigliato nel campanile della stessa e dove a ricordarlo ora c’è una statua.
Sempre qui si trova una pietra che indica la nascita del Km Zero di Voie de la Libertè , da dove partì la liberazione dell’Europa dal nazismo.
Poco più a nord ci sono anche le Batterie d’Azeville dove vivevano 170 soldati tedeschi che controllavano la costa della Manica e il Museo Airbone dedicato ai paracadutisti americani.
La Normandia è una regione bellissima e vale la pena visitarla per tutte le carinissime cittadine e i panorami che regala ma questa parte di percorso è un pezzo di storia che ci riporta inevitabilmente indietro nel tempo e merita di essere inclusa nel viaggio anche da chi non è appassionatissimo di storia.
E quale momento migliore per andarci?
Ogni anno, la settimana del 6 Giugno, sulle spiagge dello sbarco in Normandia si celebra il D-Day Festival per festeggiare la libertà ritrovata.
Vengono infatti organizzate numerose attività volte a ricordare quella fatidica giornata: lanci con il paracadute, sfilate di auto d’epoca, esposizioni e ricostruzioni di campi militari ma anche concerti, balli popolari e fuochi d’artificio.
Buon viaggio!
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