Oggi vi porto alla scoperta della Svizzera.
Il mio folle viaggio inizio in una splendida giornata di sole; ero piena di entusiasmo con la voglia di scoprire nuove città e culture.
Avevo 26 anni quando intrapresi questo viaggio e di certo non mi feci molte domande, presi la macchina e partii. Semplicemente cosi, ebbe inizio questa avventura con un po’ di soldi e un amico che mi avrebbe ospitata.
Ero rassicurata da un pensiero constante:
tornare indietro è sempre possibile e facile.
Mi installai in questo piccolo villaggio nel cantone di Neuchâtel, era il mese di settembre, dalla terrazza di casa si vedeva il lago e i piccoli villaggi circostanti; il panorama era splendido.
Incominciai a visitare, a scoprire questo borgo, così tranquillo e perfetto. Curiosavo da villaggio a villaggio per cercare lavoro e mi resi quanto fosse difficile incominciare.
Si, incominciare era possibile ma solo con un permesso di soggiorno che si ottiene lavorando e successivamente tutto si incatena.
I giorni passavano, il freddo incominciare ad arrivare e la nebbia incominciava a coprire i tetti delle case e qualcosa in me mi rendeva insoddisfatta: era tutto così pacifico e tranquillo, la gente parlava poco e i locali per ritrovarsi tra giovani era davvero pochi.
Spinta dall'insoddisfazione decisi di andare a Losanna, nel cantone Vaud e subito ho avuto la voglia di viverci, perché era vivace, gioiosa e multiculturale
Ebbi la mia occasione, la fortuna di incontrare e lavorare per la mia direttrice che divenne ed è tutt'ora un’amica.
Lei fu davvero una risorsa di informazioni, sostegno e di motivazione.
Tutto cominciò da lì, dopo aver ottenuto il mio permesso fu tutto così veloce. L’acquisto di una carta sim svizzera, il conto corrente e trovai anche un piccolo studio (appartamentino).
Ero totalmente indipendente; ricoperta di lettere e fatture. La burocrazia qui è davvero opprimente e sorrido quando vado in Italia perché la buca delle lettere di mia mamma è quasi sempre vuota, qui invece si ha il terrore di aprirla, terrore di ricevere un'altra fattura da pagare. Paura di sbagliare qualcosa perché le regole qui ci sono e vanno rispettate.
Io viaggiatrice solitaria incominciai questo viaggio, tra lacrime e sorrisi, una trasformazione dentro di me avveniva, incominciai ad adattarmi alle regole ferree, allo stile di vita completamente differente, in cui non si è giudicati dall'apparenza anzi qui si privilegia la riservatezza e la discrezione.
Dopo anni di incontri con espatriati e svizzeri incuriosita dalle loro storie,
dopo anni di visite nei differenti Cantoni ancora oggi mi meraviglio di quanti luoghi nascosti e ricchi si possono trovare semplicemente dietro una siepe.
Per esempio la casa di Freddie Mercury a Montreux, inaccessibile e visibile solo dall'esterno, ma è possibile visitare la casa-museo di Charlie Chaplin a Vevey, camminare tra le vigne di Lavaux, patrimonio mondiale dell’UNESCO, eccezionale! o ritrovarsi a passeggiare in luoghi sconosciuti osservando gli chalet e le mucche ed essere incosciente di ritrovarsi in uno dei borghi più ricchi al mondo.
Eh si perché la Svizzera è semplice ed è una continua scoperta.
Ingrid
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Valentina (lunedì, 13 luglio 2020 15:57)
Mi piace sempre molto leggere le esperienze di vita e cambiamento! "Tornare indietro è sempre possibile"... Adoro questo pensiero, credo sia un ottimo supporto per quando si decide di partire! :)